
Le piogge in Sardegna nel periodo 1982 - 2005 - Le piogge in Sardegna |
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Scritto da Dario Secci | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Lunedì 19 Ottobre 2009 21:32 | ||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
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6) Distrubuzione delle piogge durante l’anno
Ad una piovosità piuttosto irregolare, con accumuli pluviometrici estremi e con lunghi periodi senza precipitazioni, che caratterizza le località del settore orientale, si contrappone invece la più regolare e meglio distribuita piovosità delle località occidentali. Le analisi sono limitate all’anno di maggiore piovosità per ciascuna stazione, tra i 24 analizzati, ed è stato fatto un rapporto tra quantità di pioggia totale e numero di giornate di pioggia:
La tabella e il grafico mostrano l’accumulo medio per giorno di pioggia:
![]() Interessante anche l’inverso, che ha comunque lo stesso significato, ovvero in quanti giorni di pioggia mediamente una località raggiunge il valore di 100mm; è stato considerato anche in questo caso l’anno con maggiore piovosità:
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7) Conclusioni
La circolazione atmosferica generale alle nostre latitudini favorisce le zone occidentali, in quanto le perturbazioni generalmente si muovono da ovest verso est; ne deriva che anche sulla nostra isola sono le zone occidentali quelle che beneficiano di un maggior numero di giorni piovosi. Tuttavia, anche se meno frequenti, le correnti sciroccali contengono una quantità di umidità specifica ben più elevata rispetto alle correnti occidentali, in quanto la temperatura risulta generalmente più elevata; è scontato che le zone orientali dell’isola sono le più esposte a questo tipo di correnti. Inoltre la particolare orografia dell’est dell’isola, con montagne quasi a picco sul mare, esalta questo tipo di correnti specie dove i rilievi sono più elevati, dove si verifica il cosidetto “stau”, ovvero il sollevamento forzato di masse d’aria, che raffreddandosi perdono la capacità di contenere il vapore acqueo che a sua volta condensa in pioggia. In Ogliastra si verificano gli eventi più estremi dell’isola proprio per questi motivi.
Le forti piogge sono eventi naturali, che l’uomo definisce catastrofici quando queste gli arrecano dei danni; solo una buona conoscenza del clima del territorio, associata ad una buon piano urbanistico che non invada le naturali vie di scorrimento delle acque superficiali, possono aiutare a definire le forti piogge come tali, e non come disastri, spesso annunciati. In questo articolo appare chiaro quanto siano a elevato rischio idrogeologico le località del settore orientale dell’isola; appare altresì evidente quanto le alluvioni non siano eventi eccezionali in un vasto settore della Sardegna. Spesso si tende a sottovalutare questo aspetto, sia per scarsa conoscenza del territorio, sia per comodità da parte di chi conosce i problemi, ma li nasconde sotto il profitto del mattone. Ogni qualvolta si presenti un’alluvione, quali Assemini-Uta-Decimomannu nel 1999, Villagrande Strisaili nel 2004, Capoterra, Orosei e il Cagliaritano nel 2008 o la Gallura nel 2009, le riflessioni in merito sono ben poche e molto spesso si riducono al crudo conteggio dei decessi. In soli 24 anni di dati, nulla in confronto all’età della nostra isola, che raggiunse la condizione di insularità circa 15 milioni di anni fa, si sono registrate ben 5 alluvioni, che sommate a quelle degli ultimi anni diventano 9 in 28 anni, mediamente una ogni tre anni. I tempi di ritorno calcolati per questo tipo di fenomeni sono diversi da località a località, non è oggetto di questo articolo fare uno studio sui tempi di ritorno visto il ridotto arco di tempo preso in analisi. Un calcolo sui tempi di ritorno, fatto su eventi di questo tipo, non deve essere comunque una licenza per la speculazione edilizia, specie nelle località in cui i tempi di ritorno sono lunghi: un tempo di ritorno lungo non è infatti una previsione, ma un semplice calcolo statistico. Ad esempio, per una determinata località un giorno con accumulo di pioggia >300mm può avere tempi di ritorno di 50 anni, ma nessuno può escludere che l’evento si presenti per 2 anni consecutivi, semplicemente perché in quella zona è statisticamente possibile che l’evento si verifichi, per ragioni fisiche che prescindono da ogni calcolo statistico. Nelle zone occidentali dell’isola il rischio pare inferiore, anche se in passato si sono verificati degli eventi comunque estremi quali forti temporali accompagnati da trombe d’aria.
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Alluvioni: Rosso = rischio elevato Giallo = rischio medio Verde = rischio basso
* non è stato preso in considerazione lo storico di Aglientu del 1996, in quanto presenti numerosi dati sospetti. |
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Ultimo aggiornamento Martedì 20 Ottobre 2009 10:39 |
