Boschi |
Il territorio di Asuni, assai vario dal punto di vista geologico e botanico, è per oltre 1/3 ricoperto di boschi, che si estendono a nord e ad est rispetto al centro abitato. Si tratta di formazioni vegetali che variano dalla macchia degradata a Cisto e Lentisco, fino a formazioni di tipo forestale con predominanza del Leccio (Quercus ilex); lungo gli oltre 20 km di corsi d'acqua sono presenti dei boschi ripariali con presenza di Tamerici, Ontani, Pioppi e Salici. Le sugherete rappresentano una minima parte della vegetazione e sono situate principalmente a sud del territorio.
Circa 330 ettari di proprietà comunale sono in concessione all'EFS (Ente Foreste della Sardegna), dove vengono svolte attività silvocolturali mirate principalmente alla ricostituzione boschiva e alla prevenzione degli incendi. Circa 100 ettari sempre di proprietà comunale sono concessi ad uso civico (pascolo) o ricreativo. Altri 200 ettari ca. di proprietà privata, ma ricadenti nel territorio di Asuni, sono costituiti da rimboschimenti di pino frammisti a nuclei di vegetazione originaria (boschi di Leccio, Roverella, Corbezzolo). Fig.1 - Monte Bingas. Valle del Rio Araxisi-Mannu con formazioni boschive di Leccio e Roverella Monte Ualla La vegetazione del Monte Ualla è piuttosto complessa e risente delle vicende storiche e degli usi (e talvolta abusi) del suolo da parte dell'uomo: fabbisogno di legna da ardere, intensa attività di pascolo (suino e caprino) e addirittura attività agricole hanno quasi cancellato la vegetazione originaria presente sulla montagna. Testimoni dell'antica vegetazione sono alcuni bellissimi esemplari di Leccio e Roverella, di proporzioni secolari, presenti sulle zone più alte e di difficile accesso. Attualmente la vegetazione è rappresentata da formazioni a Olivastro e Lentisco nelle aree più povere e degradate; da formazioni ad erica e fillirea, con novellame di Leccio nei versanti più freschi, fino a formazioni di tipo forestale a Leccio e Roverella sui suoli più ricchi, dove agli alberi secolari si affiancano giovani piante che hanno potuto svilupparsi in seguito alla chiusura del pascolo nel 2001. Da segnalare infine un intervento di rimboschimento a leccio, sughera e roverella, sul finire degli anni '80, con ottimi risultati. Fig.2 - Bosco ripariale a Ontano, Tamericio e Salice. Rio Araxisi - Mannu, Monte Bingias. Monte Bingias e Monte Molas Le formazioni forestali di maggior pregio si trovano lungo la riva sinistra del Rio Araxisi - Mannu, su versanti con esposizioni settentrionali: si tratta di boschi in cui domiano Leccio e Viburno, accompagnati da Roverella sui suoli meno scoscesi. Anche qui è evidente la presenza dell'uomo: si tratta infatti di boschi cedui legati alla lavorazione del carbone, in cui peraltro sono state piantumate specie alloctone (Pino ed Eucalipto) attualmente in fase di rimozione progressiva da parte dell'EFS. Da menzionare sicuramente il parco comunale ricreativo di Spilluncatta, prosecuzione naturale della lecceta di Monte Molas, attrezzata per scampagnate. Fig.3 - Sentiero per la località Bau Tuffu - Monte Molas. |