Le grotte di Asuni Stampa
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Scritto da Dario   
Venerdì 31 Luglio 2009 21:53

La valle del Rio Araxisi è attorniata da 19 cavità, che si trovano sia alla destra che alla sinistra del corso d'acqua. Qui analizzeremo le 4 grotte presenti nel territorio di Asuni.

Il primo accenno alle grotte risale al 1861, quando lo storico e archeologo Giovanni Spano, visitando il castello, descrive tre cavità che si aprono sulla rupe. Nel 1936 il geologo Carmelo Maxia, compilando il primo Elenco Catastale delle grotte della Sardegna, attribuisce ad una non meglio precisata "Grotta del Castello di Medusa" il n.24. Dopo vent'anni, il geofisico P.Antonio Furreddu, autore del "Secondo" Elenco, pubblica le coordinate e i dati di tale cavità, ma senza rilievo, e inserisce al n.242 "Su Stampu de su Muscioni Stunnu", con la sola dicitura "inesplorata, con pozzi e lunghe gallerie".

Negli anni successivi, con la costituzione di numerosi Gruppi Speleologi, la zona diviene meta di escursioni, con l'esplorazione della suddetta a cura dello Speleo Club Oristanese ed il Gruppo Speleo-archeologico Giovanni Spano.

 

Su Stampu de su Muscioni Stunnu

242 SA/OR SU STAMPU DE MUSCIONI STUNNU. Asuni, Abba Suergiu.

IGM F. 218 IV S.O. (Laconi) 39°52'52'' lat.- 3°28'32'' long. Quota 430m

Lunghezza m 100   Sviluppo m 230  Dislivello m -37

Inghiottitoio fossile alquanto complesso

Ril. L.Chessa, F.Manconi del G.S.A.G.S., G.Muzzetto dello S.C.O.

Si tratta della grotta più estesa della zona. Vi si arriva dalla strada di Ualla, che porta alla  Vedetta Forestale, con un sentiero che si distacca sulla destra e che porta, dopo alcune variazioni altimetriche, all' ingresso della grotta. L'ingresso è orientato verso est, ossia orientato verso la valle attigua e al limite con il territorio comunale di Laconi. Questa grotta presenta una curiosa caratteristica; infatti, come si riscontra dal rilievo, ogni elemento che la costituisce, sia esso condotto o concamerazione, risulta doppiato da un elemento gemello sito sulla verticale e a quota diversa, costituendo quindi il tutto come due grotte parallele in sovrapposizione che, come vedremo, si collegano tra loro in due parti.

Varcato l'ingresso, si discende su una gradinata costituita soprattutto da elementi di crollo e si arriva subito ad una camera anch'essa con il fondo ingombro di pietrame. Questa camera, nonostante sia abbastanza interna e profonda, è orientata i modo che in alcune ore antimeridiane della mezza stagione è illuminata nella parte di fondo dai raggi solari diretti che riescono a trovare un varco attraverso la folta vegetazione antistante l'ingresso. Sotto questa stanza, con accesso tramite un varco sito sulla sinistra, è ubicato un altro ambiente di forma e dimensioni analoghe al precedente e con la stessa inclinazione, ma senza comunicazione diretta con l'esterno.

Nel punto più basso della camera superiore, sulla sinistra, si accede attraverso un pertugio a una tipica condotta in pressione, discendente, che presenta un'altezza via via sempre maggiore, sviluppandosi quindi con andamento orizzontale; più avanti, superato un altro pertugio, si accede a un secondo vano, dopo aver disceso una grande colata stalagmitica a "medusa". Questo ha il pavimento orizzontale ed è moderatamente concrezionato, come buona parte della condotta di accesso. A metà sviluppo della suddetta condotta, sulla sinistra, esiste un pozzetto di tre metri che permette l'ingresso a una galleria sottostante, con sviluppo parallelo allaprecedente. Tale galleria presenta un ramo ascendente che si dirige verso la camera sottostante l'ingresso, con la quale tuttavia non comunica, essendo ostruito dopo breve tratto; sulla stessa linea di questo, ma dalla parte opposta, si riscontra un ramo discendente che immette in una sala e si divide ulteriormente in due diraamzioni. Quella di sinistra dà accesso ad un ambiente con il pavimento in salita, che termina con una occlusione che, considerato l'andamento del versante esterno, non dovrebbe distarne più di qualche metro.

Da questo ambiente, attraverso un varco nella parete a valle, si entra in una terza camera e con passaggio sulla destra si torna alla sala iniziale. Nel punto più basso di questa, discesa una piccola scarpata argillosa, si entra in uno stretto cunicolo con due diramazioni. La presenza di sacche di argilla fa presumere che si trattasse del punto di raccolta delle acque della grotta. La sala summenzionata risulta parzialmente divisa, a metà della sua altezza, da un solettone roccioso sviluppato orizzontalmente, dal quale è possibile accedere, attraverso alcuni fori nella volta, ad un ambiente che risulta essere la già menzionata sala con la colata a "medusa".

La grotta è attualmente per lo più fossile nelle parti superiori e con scarsa presenza di fenomeni di percolazione in quelle inferiori. Nelle parti più umide, in certi periodi, si riscontra una notevole presenza di Geotritoni.

Ingresso di Su stampu de muscioi

 

Su stampu de muscioi

 

Grotta " Sa Conca 'e su Bandidu

1851 SA/OR GROTTA SA CONCA 'E SU BANDIDU. Asuni, Sa Serradedda.

IGM F. 218 IV S.O. (Laconi) 39°52'51'' lat. - 3°29'25'' long. Quota 235m

Lunghezza m 47   Sviluppo m 56    Dislivello m +9 

Piccola risorgente ormai fossile

Ril. G. Bartolo, A.Lecis dello S.C.C., G.Muzzetto, T.Buschettu dello S.C.O.

Si trova a Ualla, in località "Sa Serradedda", alla base d un costone roccioso lungo la strada per Meana Sardo; l'ingresso è chiaramente visibile alla sommità di un pendìo e facilmente raggiungibile dopo breve salita.

Subito dopo l'ingresso, ci si inoltra in una strettoia che prosegue per una condotta a sviluppo verticale, con il pavimento in leggera, ma costante salita. In seguito, dopo due bruschi cambiamenti di direzione, la volta si abbassa di colpo e la condotta acquista una sezione ellisoidale, con asse maggiore sviluppato in larghezza, che può essere percorsa carponi.

Si arriva quindi al tratto terminale, caratterizzato dalla presenza di crostoni stalagmitici, il più esteso dei quali, costituisce la volta della galleria e contemporaneamente il pavimento di un piccolo ambiente sovrastante cui si accede tramite un'apertura nel crostone stesso. Subito dopo, il condotto risale e termina ostruito da una frana di detriti per lo più terrosi. Questa cavità risulta presumibilmente formata per  corrosione discendente, avendo funzionato un tempo da risorgenza.

Attualmente si presenta per la maggior parte fossile, con qualche accenno di stillicidio nel tratto finale, per cui la parte intermedia è occupata abitualmente da pipistrelli.

 

Grotta del Dente

1852 SA/OR GROTTA DEL DENTE. Asuni, Scala Bingias.

IGM F. 218 IV S.O. (Laconi) 39°53'24'' lat. - 3°29'44'' long.  Quota 170m

Lunghezza m 21   Sviluppo m 29   Dislivello m +1,5

Cavità a più ingressi passante in un dente calcareo.

Ril. G.Bartolo, C.Castangia, T.Cherchi dello S.C.C., G.Muzzetto, C.Santona, F.Patta dello S.C.O.

Grotta passante in un dente roccioso situato alla sinistra del Rio, del quale determina un'ansa e fronteggiante a ovest le rovine del Castel Medusa, dal quale è ben visibile. Vi si arriva dal sentiero che costeggia il Rio Mannu, subito dopo la confluenza dei due corsi d'acqua. E' costituita da due rami perpendicolari, ciascuno con proprio ingresso, che si uniscono in corrispondenza di un pertugio; presenta scarsi segni di attività carsica. Dei due rami, uno è formato da un camerone a pavimento pressochè orizzontale, che presenta sulla sinistra un tunnel ascendente terminante in una cengia esterna; l'altro è impostato su una diaclasi ad angolo retto, con comodo accesso al livello del terreno.

 

Grotta di Corongiu Preìdi

1863 SA/OR GROTTA DI CORONGIU PREIDI. Asuni, Corongiu e' Preidi.

IGM F. 218 IV S.O. (Laconi) 39°53'02'' lat. - 3°29'23'' long.  Quota 180m

Lunghezza m 15    Sviluppo m 15    Dislivello m +3

Piccola cavità di scarso interesse

Ril. G.Muzzetto, C.Pusceddu, R.Simbula dello S.C.O.

Si apre su una ripida scarpata alla sinistra dell'Araxisi, proprio di fronte al Castello. E' costituita da una diaclasi per distacco e si presenta con un ampio ingresso diviso verticalmente in due da un setto roccioso.  Termina con una fessura impraticabile comunicante con l'esterno.

Da: Il Castello di Medusa di G. Muzzetto

Ultimo aggiornamento Lunedì 10 Agosto 2009 18:51